I social media fanno ormai parte integrante della vita quotidiana, anche per i bambini. Se da un lato offrono opportunità educative e creative, dall’altro espongono i più piccoli a contenuti e interazioni potenzialmente pericolose. Per rispondere a questi rischi, sono state lanciate versioni specifiche per bambini di alcune app popolari, come TikTok Kids e YouTube Kids, che promettono maggiore sicurezza. Ma quanto sono davvero efficaci nel proteggere i giovani utenti e quali sono le criticità ancora aperte?
YouTube Kids e TikTok Kids propongono un’esperienza curata e adatta ai bambini sotto i 13 anni. YouTube Kids consente ai genitori di creare profili in base all’età del bambino (da prescolare a preadolescente), applicando filtri personalizzati. I contenuti vengono selezionati tramite algoritmi automatizzati, con revisioni umane aggiuntive per ridurre i rischi di materiale inappropriato.
TikTok Kids, versione dedicata disponibile in alcune regioni (come Douyin per utenti sotto i 14 anni in Cina), applica limiti di tempo, rimuove contenuti non adatti e disattiva funzioni social come commenti e messaggi diretti, spesso legate a cyberbullismo o adescamento online.
Entrambe le app offrono dashboard di controllo parentale, che permettono di monitorare la cronologia dei video, limitare il tempo di utilizzo e disabilitare la ricerca. In questo modo, i genitori possono avere un ruolo attivo nella gestione delle attività digitali dei figli.
Nonostante gli strumenti disponibili, l’efficacia varia nella pratica quotidiana. Secondo valutazioni di enti come Common Sense Media e TechCrunch, YouTube Kids ha talvolta mostrato contenuti borderline, travestiti da cartoni ma con messaggi disturbanti o promozionali.
TikTok Kids ha ricevuto elogi per il blocco totale dopo un certo tempo e per l’assenza di pubblicità. Tuttavia, la sua disponibilità non è globale, e le funzionalità di sicurezza variano da paese a paese. In alcune nazioni manca ancora una versione ufficiale dedicata ai bambini.
A giugno 2025, l’Ufficio del Commissario per l’Informazione del Regno Unito ha confermato che le piattaforme rivolte ai minori saranno sottoposte a regole più severe con il Codice per i Bambini, che imporrà trasparenza sull’uso dei dati e strumenti di sicurezza efficaci.
L’intelligenza artificiale è centrale nella selezione dei contenuti per bambini. YouTube Kids utilizza il machine learning per individuare contenuti non adatti, ma il sistema non è infallibile. Alcuni video riescono a eludere i controlli grazie a miniature ingannevoli o tracce audio manipolate.
Anche TikTok Kids impiega filtri automatizzati, integrati con revisioni umane in paesi con normative più rigide. Tuttavia, l’efficacia dipende dalla qualità dei dati e dagli aggiornamenti costanti dei modelli.
Nel 2025, i progressi nei sistemi di sicurezza basati sull’IA hanno migliorato la precisione dei filtri, ma nessuna soluzione è perfetta. I casi più complessi, come l’umorismo ambiguo o i contenuti ironici, richiedono ancora l’intervento umano.
Uno dei limiti principali dell’IA è la comprensione del contesto. Un video apparentemente educativo può introdurre messaggi scorretti tramite dettagli visivi o linguistici. Solo personale esperto in psicologia infantile può rilevare queste sfumature.
Inoltre, continuano a circolare versioni false delle app, soprattutto su store alternativi Android. Alcune imitano l’aspetto di YouTube Kids o TikTok Kids ma contengono malware o contenuti pericolosi.
Google e ByteDance collaborano per rimuovere rapidamente queste app fraudolente, ma è essenziale che i genitori restino vigili e aggiornati.
Anche con strumenti avanzati, la sicurezza online dipende in gran parte dai genitori. Campagne educative come “Be Internet Awesome” di Google o le guide alla famiglia di TikTok aiutano le famiglie a sviluppare consapevolezza digitale.
Sondaggi effettuati in primavera 2025 nel Regno Unito e nell’UE mostrano che oltre il 60% dei genitori di bambini sotto i 13 anni utilizza strumenti di controllo parentale, rispetto al 35% del 2022. Un progresso significativo, ma c’è ancora strada da fare.
Oggi, parlare di sicurezza online è diventato normale quanto parlare di sicurezza nel mondo reale. I bambini imparano a identificare segnali di pericolo, come richieste da sconosciuti o contenuti manipolativi.
Un tema discusso è come garantire la sicurezza senza limitare troppo la libertà dei bambini. Un controllo eccessivo può spingerli verso piattaforme non monitorate.
Gli esperti consigliano un accesso graduale: i bambini più grandi possono avere maggiore autonomia, ma sempre sotto supervisione. Questo metodo favorisce responsabilità e fiducia reciproca.
Per costruire una generazione digitale resiliente, serve una collaborazione tra aziende tecnologiche, scuole, autorità e famiglie. Gli strumenti esistono, ma la loro efficacia dipende dalla conoscenza e dall’impegno condiviso.